domenica 30 dicembre 2007

Inserimento Foto

Ho finalmente inserito le foto che riguardano gli edifici di cui mi sono interessato per questo esame, ed in particolare su:

- Villa C.M. a Rive d'Arcano

- Funivia Ravascletto-monte Zoncolan

- Rifugio Ezio-Moro

- Giardino piazza per il Peep ovest-nord di Udine.

Appena l'upload sarà fruttuoso inserirò anche i video relativi agli stessi argomenti.

giovedì 20 dicembre 2007

Finalmente abbiamo trovato il tempo, ma....

Finalmente sono riuscito a visitare i luoghi dove Gianugo Polesello è riuscito a realizzare alcune delle sue "poesie", ma con consternazione mi sono reso conto di come il tempo e l'avidità (nel caso evidente del Rifugio di monte Sutrio, trasformato irrimediabilmente in modo radicale nelle sue facciate e presubimilmente persino anche nella sua organizzazione interna, a mio parere prettamente per ragioni turistiche) sia stato inclemente con la sua architettura.
Oltre all'edificio di cui ho accennato poco fa, sono riuscito a visitare - per quanto possibile- sia la Villa C.M. a Rive d'Arcano che gli impianti di risalita della Funivia Ravascletto-Monte Zoncolan: in questi due esempi, invece, le modifiche alla condizione originaria sono state ben più limitate e rese necessarie dall'adattare semplicemente il progetto originario alle esigenze odierne, senza però estirparne l'anima.
Infatti per quanto riguarda la Villa a Rive d'Arcano sono state sostituite le vetrate in vetro-cemento con delle più semplici vetrate a grande lastra che, se da un lato fanno perdere il richiamo omnipresente all'interno della composizione del progetto all'elemento "quadrato, riescono a evolverlo, a dargli nuova vita mediante una trasparenza che mette in contatto i moduli della facciata principale con queli della facciata retrostante.
Sono stati tolti i setti a tutta altezza che ricoprivano il ruolo di frangisole nella facciata ad ovest mentre -per fortuna- il resto è rimasto praticamente com'era nel progetto originale; ho potuto così constatare di persona che i percorsi esterni sono stati pensati con la gentilezza di una tenue pennellata, in qunto invitano a percorrerli per far scoprire sia l'edificio sia tutto il contesto che lo circonda: le campagne in vicinanza, le montagne con le cime imbiancate all'orizzonte.
Ritorno nuovamente a rimarcare come sia rimasto profondamente deluso dal non essere riuscito a riconoscere il rifugio di Monte Sutrio al primo acchito, e non per mia ignoranza o superficialità, ma proprio per la sua estrema trasformazione, che lo ha reso a mio parere un oggetto nuovo, diverso ed estraneo a quello originale, oltre che molto più banale.